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Piero Golia

1974, Napoli, Italia 
Vive e lavora a Los Angeles, USA

Artista complesso e pragmatico, poliedrico provocatore di impronta neodada, si è imposto nel panorama internazionale con azioni performative sospinte al limite del reale che additano con lucida ironia le contraddizioni della contemporaneità.

site-specific | opera temporanea

Concrete cube
with glass chandelier

2024
Calcestruzzo, armatura e lampadario di vetro

Artista poliedrico provocatore di impronta neodada,  si è imposto nel panorama internazionale con azioni  performative sospinte al limite del reale che additano con lucida ironia le contraddizioni della  contemporaneità. 

Quest’opera consiste in un cubo di cemento con un  lampadario di vetro incastrato al suo interno. L’idea  è semplice: far sprofondare un oggetto nel cemento  finché questo non si indurisce e intrappola l’oggetto per  sempre, eliminando la sua funzionalità e portandolo nel regno della scultura. Come appena crollato dal soffitto  settecentesco di Palazzo Diedo Golia blocca l’attimo nel  contrasto tra la fragilità del vetro e l’eternità imperitura  del cemento metaforicamente riferendosi al rapporto tra  tradizione e modernizzazione.

Courtesy of the artist

Foto di Massimo Pistore

site-specific | opera temporanea

Untitled (floor)

2024
Piattaforma in legno, materiali per il pavimento in terrazzo veneziano non finito e un operaio edile

Artista poliedrico e provocatorio di impronta neo dadaista, si è imposto nel panorama internazionale  con azioni performative sospinte al limite del reale  che additano con lucida ironia le contraddizioni della  contemporaneità. 

Come spesso accade nella sua pratica, quest’opera  è un’esperienza in divenire che si svolge in due fasi  nelle quali Golia ci mostra la realtà delle cose mentre  accadono, utilizzando l’arte come strumento catartico  del reale. In attesa della realizzazione dell’opera  permanente per Palazzo Diedo, che coinvolge il  pavimento del grande salone centrale con la tradizionale  tecnica a terrazzo veneziano, Golia, che sempre fa  riferimento al tempo e al processo, mette in scena  i materiali che verranno utilizzati per costruirlo,  accatastati come una scultura minimalista. Seduto  sopra, quasi un Pensatore di Rodin, un operaio edile con  la sua presenza “attiva" l’opera attendendo di iniziare a  costruire il pavimento. 

Courtesy of the artist

Palazzo Diedo
Berggruen
Arts & Culture

Contatti
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Fondamenta Diedo
Cannaregio 2386
30121 Venezia