Costruito nella seconda metà del XVIII secolo su progetto dell’architetto Andrea Tirali come residenza dell’importante famiglia Diedo, il Palazzo affacciato sul Rio della Maddalena si sviluppa su cinque livelli, con una superficie totale di circa 4.000 metri quadrati, due piani nobili, un mezzanino e un’ampia mansarda che sarà dedicata alle residenze di artisti.
Con un numero incredibile di finestre che accolgono la calda luce della laguna su tutti i lati, il Palazzo presenta notevoli elementi decorativi a partire dal Piano Terra che con la sua altezza di 8 metri presenta due portali, che costituivano una originale composizione a croce latina, sovrastati da una trabeazione a fasce e da un piccolo timpano centrale con figure in gesso. Il mezzanino conserva decori con stucchi monocromi e colori pastello, cornici a motivi floreali e medaglioni con ritratti. Prezioso è soprattutto l’apparato decorativo dei soffitti delle sale del Primo Piano con un ciclo pittorico realizzato da Francesco Fontebasso dipinto nel 1765 con temi allegorico-mitologici, e uno lievemente più tardo attribuito a Costantino Cedini eseguito per celebrare le nozze di Antonio Diedo, futuro segretario perpetuo della nuova Accademia di Belle Arti con Lucrezia Adriana Nani avvenute nel 1795. In fine, il secondo Piano Nobile, in futuro destinato ai laboratori d’artista, presenta nel solo portego centrale sei grandi affreschi di Capricci romani monocromi.
A seguito del fallimento della famiglia Diedo il Palazzo fu acquistato dal Comune di Venezia nel 1889 destinato alla funzione di scuola elementare, il cui ricordo è ancora vivido nella memoria dei veneziani, e successivamente divenne sede del Tribunale di Sorveglianza.
Dopo un decennio di abbandono, oggi Palazzo Diedo mira ad essere un organo attivo nel ricco tessuto cittadino ospitando installazioni permanenti create appositamente per i suoi spazi, oltre ad eventi performance, simposi e proiezioni. A partire dal 2026 ospiterà un programma di residenze d’artista per la promozione della creazione artistica a Venezia in diretta collaborazione con artigiani specializzati nelle diverse tecniche della tradizione locale come il vetro, la costruzione navale, i tessuti, la ceramica e la porcellana, la forgiatura del ferro.