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Jim Shaw

1952, Midland, USA  
Vive e lavora a Los Angeles, USA

opera temporanea

The Split Fountain

2024
Vernice acrilica, fibra di vetro, acquaresina, schiuma EPS, resina  epossidica, legno e acciaio

The Split Fountain
#1, #2, #3, #4, #5, #6, #7, #8, #9, #10

2024
Stampe serigrafiche su carta

Artista dalla produzione enciclopedica, caotica e schizoide,  ispirata al cut-up burroughsiano, Shaw non fa distinzione  tra mainstream e underground, mescolando tv, fumetti, la  Bibbia, film horror, heavy metal, gore, punk e psichedelìa.  Un panorama ipertrofico di temi restituito attraverso un  altrettanto eterogenea mescolanza di stili e linguaggi visivi,  cercando sempre una corrispondenza ragionata tra tecnica  e contenuto narrativo. 

Influenzato da epocali fratture psichiche e culturali nella  storia dell’umanità, come la scoperta della psilocibina e  la creazione della bomba atomica, Shaw ha creato The  Split Fountain, una doppia rappresentazione con un fungo  magico da un lato e la nube a fungo prodotta dalla bomba  atomica dall’altro. Accanto alla scultura, Jim presenta una  serie di dieci stampe psichedeliche ispirate alle registrazioni  delle visioni e dei sogni di Carl Jung e alle interpretazioni di  McLuhan sui tuoni di Joyce tratte da Finnegans Wake. 

Courtesy of the artist and Gagosian Gallery

Photos by Massimo Pistore and Matteo Catania - Hubove Studio

site-specific | opera permanente

The Alexander Romances

2024
Acrilico su fondale in mussola, acrilico su pannelli di legno e  modanatura decorativa in legno

Artista dalla produzione enciclopedica, caotica e  schizoide, ispirata al cut-up burroughsiano, Shaw non fa  distinzione tra mainstream e underground, mescolando  tv, fumetti, la Bibbia, film horror, heavy metal, gore, punk  e psichedelìa. Un panorama ipertrofico di temi restituito  attraverso un’altrettanto eterogenea mescolanza di stili  e linguaggi visivi, cercando sempre una corrispondenza  ragionata tra tecnica e contenuto narrativo. 

Ispirandosi al mito di Alessandro Magno, Jim Shaw  realizza per il soffitto di Palazzo Diedo un dipinto su  una vecchia scenografia in tela egiziana raffigurante  la consacrazione di Alessandro come figlio del Dio  Amon nel tempio dell’oasi di Siwa. L’immagine centrale,  in cui il tratto iperrealista si sovrappone allo sfondo  originario del supporto, è circondata da una cornice di  grottesche dense di simboli di bruegeliana memoria che  rappresentano uomini e creature fantastiche incontrati  da Alessandro Magno durante la sua conquista del  mondo. 

Courtesy of the artist and Gagosian Gallery

foto di Massimo Pistore e Matteo Catania - Hubove Studio. Per concessione di Palazzo Diedo

Palazzo Diedo
Berggruen
Arts & Culture

Contatti
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Fondamenta Diedo
Cannaregio 2386
30121 Venezia